L’espresso è certamente la tipologia di caffè più amata dagli italiani.
In questo articolo ti svelerò tutti i segreti della bevanda più amata dagli italiani. Possiamo definire caffè espresso (leggi la definizione su wikipedia) quella bevanda ottenuta dalla torrefazione e macinazione dei chicchi di caffè. I chicchi di caffè ridotti in polvere attraverso il procedimento di percolazione di acqua calda sotto pressione restituiscono un liquido scuro e profumato. In altre parole possiamo dire che il caffè espresso si ottiene esclusivamente dall’acqua calda che sotto pressione attraversa uno strato di caffè macinato (più o meno finemente) e pressato. Più in dettaglio, possiamo dire che la pressione dell’acqua man mano che attraversa la polvere di caffè si esaurisce. Man mano che l’acqua esaurisce la sua pressione il caffè fuoriesce dai filtri metallici e viene raccolto in una tazzina.
Caffè espresso simbolo italiano
Il caffè espresso è certamente la bevanda che la maggior parte degli italiani – e non solo – consuma ogni giorno. Infatti, la piccola tazzina con all’interno questo liquido profumato e cremoso è uno dei status più famosi del made in Italy. Inoltre, il caffè espresso consumato al bar molto spesso rappresenta un vero e proprio simbolo alimentare italiano. Stiamo parlando di uno dei prodotti più amati e apprezzati all’estero.
Chi ha inventato il caffè espresso?
A questo punto la domanda nasce spontanea: quando e dove nasce il primo caffè espresso? Non tutti sanno che le origini dell’espresso italiano sono legate alla città di Torino. Infatti, nel 1884 Torino era la capitale d’Italia e proprio il 16 Maggio dello stesso anno l’ingegnere e imprenditore Angelo Moriondo brevettò la macchina per produrre il caffè istantaneo (brevetto n. 33/256 del 16 maggio 1884). Il giovane imprenditore italiano inventò questa macchina per assecondare le esigenze dei clienti del suo “American Bar”, un bar appunto, sito nella Galleria Nazionale di via Roma.

Il contributo di Moriondo
Moriondo, produsse artigianalmente tutte le sue macchine da caffè esclusivamente per il suo locale e non sfruttò mai la sua invenzione a livello industriale. Gli storici discutono sul fatto che il design di Moriondo sia da attribuire alla vera “la prima” macchina per caffè espresso. Infatti, possiamo certamente dire che quella progettata da Moriondo era molto simile alla vera una macchina per caffè espresso. L’ingegnere torinese è stato il primo a creare una macchina a pressione di vapore progettata per il bar e non per uso domestico.
Ma una delle figure più importanti nella storia dell’espresso italiano è certamente quella di Pier Teresio Arduino. Infatti, l’inventore torinese Arduino proprio nel 1905 intuisce la potenzialità della macchina da bar per ottenere il caffè istantaneo. Arduino comprende l’importanza di una macchina in grado di realizzare caffè al momento e velocizzare il lavoro dei baristi. Infatti, ispirandosi al funzionamento della locomotiva a vapore, perfeziona il sistema a vapore di Angelo Moriondo e inventa una macchina in grado di produrre diverse centinaia di espresso l’ora. Un’invenzione dedicata alla moglie Vittoria, da cui il nome della società Victoria Arduino. Questa società è ancora oggi una delle aziende italiane specializzate nella produzione di macchine per espresso di fascia alta.
Intanto in Italia, agli inizi degli anni ’90, crescono i produttori di macchine da caffè. Proprio nel 1938, il barista milanese Achille Gaggia segna l’inizio dell’epoca moderna apportando una modifica alle macchine da caffè che fino a quel momento funzionavano a vapore. Infatti, i barista introduce un meccanismo a pistoni per permettere all’acqua sotto pressione e ad alta temperatura, di attraversare la polvere di caffè. Nasce ufficialmente la prima macchina di caffè espresso a pressione.
La prima macchina per l’espresso
La prima macchina per il caffè espresso con stantuffi e acqua calda sotto pressione è frutto dell’invenzione di Achille Gaggia, un giovane barista milanese. Questa tipologia di macchina per il caffè venne presto usata in tutti i bar d’Italia per sostituire le vecchie caffettiere a partire dai primi anni del 1900.
Fu proprio il nuovo sistema inventato da Gaggia basato sull’impiego di acqua calda creato all’interno di una caldaia e sul suo passaggio attraverso uno o più porta filtro a segnare la storia del caffè espresso italiano.
La miscela perfetta
Quando si parla di caffè espresso, non si può non immaginare un caffè profumato, cremoso e gustoso. La tradizione italiana prevede l’uso di miscele molto diverse per la preparazione del caffè espresso. Infatti, molto spesso, per ottenere il caffè perfetto si tratta di un gioco di equilibrio tra percentuali di Robusta e di Arabica. Infatti, il tradizionale caffè espresso italiano deve avere un gusto delicato, dolce, intenso e aromatico (Arabica) bilanciato da una consistente quantità di caffeina, un gusto intenso, legnoso e una ricca cremosità (Robusta).
Il sapore del caffè espresso
Un buon caffè espresso deve necessariamente essere profumato, rotondo ed equilibrato. Inoltre, il caffè, dopo l’estrazione, deve seguire determinati parametri. Per esempio un fattore importante è l’acidità ma anche l’amarezza, questi due parametri non dovrebbero essere troppo marcati. Inoltre, anche la cremosità deve essere contenuta in determinati parametri. In linea di massima possiamo dire che il caffè espresso italiano, per rispettare la vera tradizione italiana deve essere sufficientemente ricco di aromi, delicato sul palato, cremoso e dal gusto non troppo amaro. Non dimentichiamoci che il gusto è anche sempre molto soggettivo ed è per questo motivo che oggi esistono in commercio diverse miscele appositamente preparate per soddisfare i palati più esigenti.