Caffè
É possibile degustare e acquistare il caffè biologico a Martina Franca? Certamente si e in questo articolo vedremo assieme cosa si intende per caffè biologico, come riconoscere quello autentico e quali sono i bar e le caffetterie che lo preparano.
Il caffè del futuro è consapevole.
Bar San Paolo, 2022
Gli amanti del caffè sono certamente persone perspicaci. Infatti, c’è molto da dire sui suoi numerosi sapori, aromi e origini di questa preziosa bevanda. Molto spesso, la differenza tra un chicco di caffè e un altro è piuttosto evidente ancor prima di raggiungere la tazzina di caffè.
Oggi, la sostanziale differenza è quella presenta tra caffè convenzionale e caffè biologico. Non dimentichiamo che il caffè è una tra le materie prime più richieste e scambiate al mono. Infatti, ogni anno sono prodotte diverse tonnellate di caffè nel mondo.
Soddisfare questa richiesta in continua crescita, non è un compito facile. Durante il corso degli anni sono stati sviluppati metodi di coltivazione per massimizzare la produzione della caffè. Tutti questi metodi e sistemi, ovviamente sono spesso a discapito della salute umana e ambientale. Il risultato di questa coltivazione e produzione massiva e invasiva è il caffè di tipo tradizionale che tutti consumiamo ogni giorno.



Cos’è il Caffè Biologico
Il caffè sostenibile è un caffè che viene coltivato e commercializzato per la sua sostenibilità. (wikipedia).
Quando bevi il caffè al mattino probabilmente non ti domandi quale strada ha percorso per raggiungere la tua casa.
Caffè ecologico è etico?
Se vuoi fare la differenza e vivere una vita in modo etico limitando il tuo impatto negativo sul pianeta, dovresti dedicare almeno un minuto di tempo a questa domanda: il caffè è ecologico ed etico? Non proprio. Infatti, possiamo dire che l’industria del caffè ha diversi lati oscuri. Questa gustosa bevanda dà potere e rende felici milioni di consumatori, ma spesso sottomette e ignora coloro che la producono. Inoltre, questa pianta davvero speciale e ricercata può essere buona e appagante per l’essere umano, ma non necessariamente per la Terra.
Come si coltiva il caffè nel 21° secolo?
Se vuoi conoscere a fondo il caffè e tutte le sue sfaccettature, devi scoprirne i segreti partendo dalla sua coltivazione. Questa preziosa pianta, senza la quale il mondo di oggi non può vivere, si è evoluta crescendo nel sottobosco delle giungle africane. Infatti, questo è il modo in cui il caffè veniva coltivato nei primi secoli: all’ombra delle foreste naturali. Con l’aumento sempre crescente della richiesta di caffè, il metodo di coltivazione è stato rivisitato e modernizzato. Infatti, per prima cosa cominciarono ad apparire sempre più spesso monocolture di caffè coltivate in pieno sole (il cosiddetto caffè coltivato al sole) e non più all’ombra delle foreste. Man mano questa nuova tecnica di coltivazione della pianta si diffuse velocemente fino a diventare una pratica comune.
Per far fronte alla concorrenza moderna, i proprietari delle piantagioni sono stati costretti ad abbattere alberi e bandire gli animali. Ovviamente, la mancanza di piccoli animali che limitano naturalmente il numero d’insetti, così come la maggiore suscettibilità delle monocolture agli attacchi di malattie e parassiti, deve essere compensata con pesticidi velenosi. Decisamente enormi quantità di pesticidi. Considerando che il caffè è la seconda merce più desiderabile al mondo (subito dopo il petrolio), la scala della distruzione causata dalle colture moderne, mono culturali e “solari” è davvero molto ampia.
Il caffè è ecologico coltivato in modo moderno? In pratica non esiste.
Caffè e deforestazione
La coltivazione del caffè è, insieme a piante come la soia e il mais, una delle principali cause di deforestazione in molti paesi. In Brasile, ad esempio, Mata Atlantica, una foresta pluviale leggermente meno popolare dell’Amazzonia, ha perso il 95% della sua superficie negli ultimi 500 anni [Link di approfondimento e fonte].
Di oltre un milione di chilometri quadrati ne sono rimasti 50.000 dedicati alla coltivazione del caffè e al pascolo del bestiame. Oggi l’area è protetta e iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, ma la perdita di biodiversità è indescrivibile. Queste foreste, oggi residuali, sono caratterizzate da un’abbondanza di vita ancora maggiore rispetto alla foresta amazzonica e ospitano almeno alcune decine di specie endemiche in via di estinzione.
Sfruttamento dei lavoratori
Gli agricoltori che coltivano il caffè sono pagati poco e sfruttati. Il caffè è, in larga misura, una questione politica imposta dai principali importatori di caffè come Costa o Starbucks. Sfortunatamente, produrre e vendere caffè non è sempre vantaggioso per gli stessi agricoltori. Le ricerche hanno rilevato che gli agricoltori ricevono in media uno stipendio del 10% sul prezzo finale del caffè. Un’ulteriore minaccia per i piccoli produttori è anche l’aumento della competitività e il calo dei prezzi del caffè sul mercato. Di conseguenza, la maggior parte dei coltivatori rimane senza alcuna sicurezza finanziaria, e con grossi rischi se ad esempio si presentano condizioni meteorologiche avverse. Come probabilmente saprai, ovunque i produttori siano sfruttati e che le condizioni di lavoro lasciano molto a desiderare.
Fortunatamente, questo non è un tema che i grossi marchi possono permettersi d’ignorare. Infatti, grazie al clima di crescente consapevolezza dei problemi sociali ed ecologici, i marchi di caffè più responsabili di tutto il mondo scelgono di acquistare caffè certificati. Nel caso dei diritti umani, sarà un certificato Fairtrade, nel caso dell’ecologia: Rainforest Alliance.
Il caffè è ecologico ed etico se certificato?
Se vogliamo essere certi di acquistare un caffè che rispetta la natura e non sfrutta gli agricoltori, dobbiamo necessariamente verificare la certificazione.
Ad esempio, la certificazione Fairtrade garantisce la trasparenza della filiera e permette d’identificare con precisione ogni singolo agricoltore. Fornisce inoltre una retribuzione giusta consentendo così agli agricoltori di mantenere una stabilità economica. Oltre a combattere la povertà, Fairtrade aiuta anche i coltivatori a restare aggiornati organizzando corsi di formazione o, ad esempio, consentendo l’accesso all’assistenza sanitaria.
Il secondo certificato di caffè più popolare è Rainforest Alliance. Questo, a sua volta, si concentra sulla protezione delle foreste pluviali e della loro biodiversità. Per ottenerlo, i coltivatori devono attenersi alle linee guida, comprese quelle stabilite dalla Rete Agricola Sostenibile (SAN). Tali linee guida vietano, ad esempio, la deforestazione e richiedono persino l’imboschimento di terreni incolti. Rainforest Alliance incoraggia anche attivamente la coltivazione del caffè in modo tradizionale che deve essere necessariamente all’ombra degli alberi.
Naturalmente, i certificati hanno i loro svantaggi, contrattempi e carenze. Non sono una soluzione ideale e definitiva. Tuttavia, questo è un grande passo nella giusta direzione.
Come prepari il caffè è importante
Acquistare miscele di caffè biologiche che dispongono della certificazione non è l’unico modo per assicurarti un consumo responsabile di questa bevanda. Infatti, non dobbiamo dimenticare di dare importanza anche alla preparazione del caffè sia a casa che al bar.
Uno studio tedesco sull’argomento suggerisce che le attività direttamente legate alla preparazione del caffè sono responsabili del 30% delle emissioni dell’intera industria del caffè. Ecco perché è davvero importante come prepariamo il caffè che beviamo ogni giorno.
Per prima cosa non dobbiamo trascurare il consumo energetico delle apparecchiature che usiamo: macchina da caffè, moka ecc. Oltre alle apparecchiature, dobbiamo tener in considerazione il metodo di preparazione del caffè: capsule, cialde, polvere, chicchi ecc. Ovviamente, le cialde non ecologiche, sono le peggiori della categoria perché hanno un alto potere inquinante e sono difficili da smaltire. A tal proposito, ti suggerisco di optare per la moka e una miscela in polvere di tipo ecologico come quella qui sotto:
Non tutti sanno che il caffè a più basso impatto ambientale è certamente quello filtrato a freddo.
A questo punto, non ti esortiamo ad abbandonare completamente l’uso del caffè (anche se non fa male limitarlo un po’), ma solo a un consumo responsabile. Non temiamo in considerazione in modo assoluto le certificazioni ma, se possibile, cerchiamo di ridurre i consumi energetici.
Ti auguro di assaporare che un caffè coerente con il tuo stile di vita e i tuoi ideali. Soprattutto, cerca di scegliere il Caffè Biologico preparato dal Bar San Paolo a Martina Franca.
Caffè BIO a Martina Franca: dove?
Al momento a Martina Franca è possibile gustare un ottimo caffè biologico solamente al Bar San Paolo. Per la precisione, il caffè preparato in questo bar proviene da agricoltura ecologica e dispone della certificazione Rainforest Alliance. Inoltre, è possibile scegliere tra più miscele BIO.
Per maggiori informazioni contatta il BAR.